mercoledì 25 novembre 2015

SALA CARGIA' NELLA GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA RICORDA ARTEMISIA GENTILESCHI PITTRICE ED EROINA DELLE VITTIME DI VIOLENZA

Sala Culturale CarGià - Promozione Artistica 2015
Sezione - Attività in Galleria - 25 NOVEMBRE GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Sala Culturale CarGià, anche nel 2015 affronta il tema “ Donna e Violenza”
Un importante e significativo messaggio sostenuto dal Blog
 ...... un piccolo grande passo verso il cambiamento.
Se ancora l'Arte e la Cultura possono davvero muovere il mondo.....è nostro dovere fare il nostro possibile.
Con cuore il mio grazie  
Ezia Di Capua

Artemisia Gentileschi
Autoritratto 1638-39
Royal Collection Windsor
Artemisia Gentileschi, pittrice romana del Cinquecento, è ormai da anni diventata simbolo e icona del movimento femminista. Per il suo coraggio nel denunciare lo stupro subito da ragazza, da Agostino Tassi, collega e amico del padre di Artemisia, Orazio, pittore e esponente di punta del caravaggismo romano. Per dare più credibilità alla sua deposizione accettò persino di sottoporsi alla tortura.
Per Artemisia fu un periodo terribile: tanto da scegliere alla fine la solitudine sentimentale, nonostante un matrimonio e varie storie vissute in diversi momenti della vita. Dopo lo scandalo creato dal processo, Artemisia lasciò Roma per trasferirsi nelle corti più ricche e acculturate del tempo, da Venezia, a Londra, a Napoli, dove finì per stabilirsi definitivamente. L’Europa del Cinquecento  non era un luogo facile per un’artista, che con il suo essere donna forte e decisa scombinava le regole del tempo. 

Un tempo che anche oggi in fondo non sembra molto cambiato: non molti sono gli uomini che  si fanno spaventare dall’intelligenza delle loro compagne, fino a entrare in competizione con loro e magari  tentare di “schiacciarne” la creatività e la vitalità. Perché è facile dire di apprezzare il cervello delle donne, più difficile accettare che quello stesso cervello partorisca idee migliori delle proprie……….. Artemisia morirà sola, come aveva vissuto. Ma il suo mito non accenna a oscurarsi: le sono stati persino dedicati un asteroide e un cratere sul pianeta Venere.

Ezia Di Capua



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