mercoledì 5 novembre 2014

VALERIO P.CREMOLINI: RECENSIONE ALL'OPERA DI FABRIZIO MISMAS DEDICATA A PIETRO ZOPPI

Sala Culturale CarGia' - Promozione Arte e Cultura 2014
Sezione Eventi Artistici e Culturali

Assenza e presenza

Pietro Zoppi
Opera di Fabrizio Mismas
Ero legato a Pietro Zoppi da una lunga e solida amicizia. Analoghi sono i sentimenti che nutro nei confronti di Fabrizio Mismas, di cui conosco ed apprezzo l’importante impegno rivolto da più decenni alla scultura con risultati assolutamente lusinghieri, sostenuti dalla sua vasta cultura e da una eccezionale manualità esecutiva. Nei cicli tematici che scandiscono il suo esemplare percorso creativo, compresi i ritratti, si coglie un puntiglioso concentrato di espressività che ha in sé la dote della naturalezza, dell’obiettività e della rinuncia ad inflessioni retoriche. 
                          Quest’ultimo lavoro non ridondante di dettagli accresce la personalità dello scultore, che attraverso una modellazione meditata, priva di perplessità compositive e di drammaticità, ha valicato la semplice rappresentazione del soggetto, imprimendo nella materia la capacità di comunicare e di suscitare dialoghi non vani. Il bassorilievo, infatti, ci restituisce l’immagine accogliente e serena dello stimato uomo politico, per anni amato sindaco di Levanto, e s’inserisce a pieno titolo nel ricco catalogo di Mismas comprendente significative opere pubbliche, tra cui l’autorevole ritratto marmoreo per la tomba del vescovo Giuseppe Stella, collocata nella Cripta della cattedrale di Cristo Re.
Lo sguardo carezzevole e pensoso di Pietro Zoppi emerge dall’umanissimo volto di una persona incline all’ascolto, la cui laboriosa esperienza esistenziale e professionale è stata caratterizzata dal dare risposte e, soprattutto, dall’effondere speranza ai delusi. È uno sguardo che libera un atteggiamento di sincera cordialità ed un affettuoso invito ad amare e contemplare le bellezze della vita.
Con la  spontaneità del cuore Mismas ha inciso nella mirabile fusione il tessuto carnale dell’uomo, escludendo la più piccola traccia di una monumentalità declamatoria. Ritengo che egli sia riuscito, prodigiosamente, a dare voce ad un amico che ci ha lasciati, ma che rimane nel ricordo di un’infinità di persone. L’assenza, allora, si muta in presenza ed ecco che l’arte si propone, non solo con funzioni documentarie e celebrative, ma come tramite speciale per affermare la memoria e far sentire accanto a noi persone care che vivono in un’altra dimensione.                   
Un valore che è diffusamente attribuito alla complessiva ricerca plastica di Mismas è l’autonomia, ineguagliabile conquista per ogni artista, che consente la massima libertà nel concretizzare efficacemente l’ispirazione. Mismas è certamente uno scultore moderno, insofferente alle mode e per nulla indulgente nei confronti di chi, conformista, non trova mai la propria identità. Nel gesso e nel cemento, nella terracotta e nella vetroresina, nel metallo e nel bronzo traspare il suo ideale di scultura, avventura creativa e scavo sull’esistenza, oggi ulteriormente esaltata dal bassorilievo che onora la figura di Pietro Zoppi.

                   Valerio P.Cremolini

  

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