venerdì 1 marzo 2013

SALA CARGIA' - "LA DONNA DI PIETRA":ELEMENTI PER UNA DIMENSIONE FEMMINILE DELLA PAROLA POETICA di Donatella Zanello



Ezia Di Capua
"La Donna di pietra " - particolare
In occasione dell’8 Marzo, Festa della Donna, è bello ricordare alcune grandi donne che hanno saputo raggiungere le vette della parola poetica: Sibilla Aleramo, Emily Dickinson,  Anna Achmatova, Alda Merini, Maria Luisa Spaziani, Bella Achmadulina. Oltre a queste che ho ricordato, numerosissime e straordinarie sono le donne che scrivono poesia e più ancora le donne che esprimono la loro femminilità nel complesso e variegato mondo dell’Arte, fornendo un contributo fondamentale. Esiste una letteratura al femminile ed esiste una dimensione femminile della poesia, incorporata nel concetto universale di arte. La sensibilità femminile innalza la sua voce forte e chiara nell’universo poetico  con forza straordinaria fin dai primordi, basti pensare alla descrizione del sentimento e della “malattia d’amore” che
l’antica Saffo ci fornisce con sorprendente modernità:

“Solo che appena ti veda…..come erba patita scoloro: e morte non pare lontana/a me rapita di mente”
 Eros mi ha squassato il cuore, come vento che sul monte s’abbatte sulle querce”.

Saffo, VI secolo A.C.

Con queste premesse, prendendo a modello la scrittura poetica femminile attraverso il tempo,
“La donna di pietra” , silloge (2002), si iscrive in un contesto letterario di interpretazione femminile della condizione umana e dei sentimenti che da essa scaturiscono.
Nelle liriche seguenti , tratte dalla raccolta, sono presenti tre grandi temi esistenziali tipici dell’universo femminile:
- la passione che si consuma rapidamente nel trascorrere  del tempo (“Tular : villaggio di confine”);
- l’istinto dell’amore materno che nutre e protegge una nuova vita (“Isabel”); 
- la femminilità come simbolo ed archetipo presente in tutte le religioni e nella storia dell’umanità (“La donna di pietra”).
Completano il testo alcune annotazioni, la  recensione del compianto critico d’arte Ferruccio Battolini  ed una sintesi della prefazione del poeta Francesco Tonelli:

“…Una poesia, la sua, limpida, narrante; una poesia per celebrare privati affetti e grandi speranze, ricordi intensi e dialoghi tra pensieri giovani, privi di consunte ipocrisie e di malcelati nascondimenti. Una poesia, ove le inquietudini sono regolate da una fede genuina e disarmante, ove i sogni sono ad un tempo vicini e sconfinati come i sentimenti, incerti come il mare. Anche il male di vivere fa parte di questa sua singolare inquietudine, fatta di silenzi e sussurrate grida, di messaggi che sanno di pianto. Ma la natura, il paesaggio, il golfo in tutte le sue torturate perle, sono lì pronti a salvarla, a farle da rifugio, ad indurla a credere nelle rinascite, in sempre nuove armonie, in nuove stagioni (anche emozionali), in seducenti albe e placidi tramonti sui paesi di mare, che sono poi  i paesi di una certa sua “saudade”, anche qui mediterranea, sanguinante ma orgogliosa”.

Ferruccio Battolini

Dove cantano le sirene, il mondo rinascerà.”

Per l’amore è sempre la prima volta..
Un diario senza fine, sognando ad occhi aperti sulle colline del Golfo dei Poeti.
Seguire il volo della rondine e del gabbiano, il profumo dell’acacia e del timo, il volo delle farfalle, il nettare delle orchidee selvagge, il grande sogno della vita. Questa lirica è melodia di violini, nel folto dei boschi abitati dagli antichi avi. Incanto e meditazione sul mistero della Vita e dell’Amore.”
                                                                                        
Francesco Tonelli


LA DONNA DI PIETRA

Nella radura degli antichi misteri
il sole scende a disegnare farfalle.
Sulla pietra vedrai un viso di donna
scolpito da nessuno.

Nel mio cuore il dolore,
la guerra, la passione,
la storia dei secoli,
la musica, il silenzio.

Nella pietra io resto,
nel mistero dell’universo.
Nella roccia il mio respiro,
imprigionato.


NOTA: l’autrice fa riferimento al sito di interesse archeologico detto “della farfalla dorata” in Località Monti di San Lorenzo a Lerici, La Spezia. Gli studiosi ritengono si trattasse di un luogo di culto in epoca preistorica.

                                                                                                                               Donatella Zanello

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