lunedì 10 dicembre 2012

DALLA MATERIA ALLA COSCIENZA: UN SALTO QUANTICO


Ezia Di Capua
Acquerello 2007 - particolare
La fisica quantistica implica un ribaltamento totale del paradigma di base su cui la nostra cultura ha fissato i propri valori e le proprie credenze (anche la visione materialista ahimè è una "credenza", un "atto di fede", supportato dai 5 sensi ma pur sempre un atto di fede). Purtroppo la cultura generale è legata ancora alle leggi della fisica classica newtoniana, dove spazio e tempo hanno la valenza che hanno nell'esperienza quotidiana concreta,così come pieno e vuoto, reale e irreale, visibile e invisibile e tutte le coppie di opposti che vi vengono in mente e che costituiscono la dualità in cui è immerso tutto ciò che è "manifesto", ovvero che esiste sul piano fisico "visibile".
La nuova scienza, attraverso l'assiduo lavoro di tanti pionieri che ormai quasi da un secolo hanno fatto scoperte incredibili sia sul piano teorico che su quello sperimentale, ci  dice che il mondo "visibile" che noi chiamiamo realtà rappresenta nel Cosmo soltanto il 5% di tutto ciò che esiste, e il restante 95% è costituito da "materia oscura" (circa il 25%) e da “energia oscura” (circa 70%) che noi volgarmente chiamiamo "vuoto" o "nulla", e si tratta di un'energia che è molto ma molto più potente di quella della materia solida: il “vuoto” pesa molto di più del “pieno”, quindi ciò che non vediamo è molto più pesante di ciò che vediamo e ruota a velocità infinitamente maggiori.
Certe verità scientifiche hanno dei risvolti profondi anche sul modo di intendere la vita e la morte e che in modo incredibile confermano certe Verità espresse con altro linguaggio migliaia di anni or sono da antiche civiltà come quelle dei Veda e Vedanta o anche dalla filosofia greca di certi autori illuminati come Parmenide, Pitagora, Socrate, Platone e di molti altri.
La Fisica Quantistica che cosa è?
La fisica quantistica è quella branca della fisica che si occupa di indagare il mondo nelle sue componenti microscopiche, quel mondo infinitamente piccolo (al di sotto della scala atomica) che lo sviluppo delle nuove tecnologie (microscopi a scansione elettronica) ci consente di osservare da molto vicino.
Da Democrito in poi l’uomo ha sempre cercato di capire cosa fosse la materia, quali ne fossero gli elementi costitutivi di base, quali i mattoni fondamentali con cui tutto l’edificio della Natura fosse costruito.
Ma l’osservazione delle particelle sub-atomiche, iniziata negli anni ’20 del secolo scorso, ne mise da subito in evidenza alcuni comportamenti completamente imprevedibili e inspiegabili dal punto di vista della fisica classica e delle sue leggi.
Ezia Di Capua
Acquerello 2007 . Particolare
La stessa identità di “particella” come corpuscolo, avente una data dimensione (per quanto infinitesima) e posizionata in un dato punto dello spazio, in un certo momento e avente una certa velocità, viene meno perché queste imprevedibili particelle in certi momenti si trasformano in “onde”, e similmente alle onde del mare, non sono misurabili secondo i parametri classici, sono a-dimensionali, perché diffuse potenzialmente ovunque, senza un inizio e senza una fine. Delle onde non si possono descrive comportamenti determinati e certi ma solo comportamenti possibili. Le onde pertanto rappresentano una realtà esclusivamente potenziale e possibile.
La materia quindi nel suo stato fondamentale non è costituita da piccoli “mattoni” ma da qualcosa che è sostanzialmente “duale”: la particella-onda, che ha una identità visibile e invisibile, concentrata e diffusa, temporale (qui ed ora) e a-temporale (ovunque e in ogni tempo, il famoso eterno presente).
Ma questa particella-onda quando è particella e quando è onda e perché?
Da migliaia di esperimenti fatti a partire dagli anni ’80 si è capito che la particella-onda si comporta da onda quando non è osservata (dai microscopi a scansione laser) e si comporta invece da particella quando è osservata (per chi volesse approfondire si veda l’esperimento delle doppie fenditure di Young applicato agli elettroni). Come se la particella-onda stessa fosse dotata di una propria coscienza, di una sua propria intelligenza,  che le fa scegliere in un dato momento un certo comportamento.
Possiamo quindi affermare in senso lato, sulla base di questi esperimenti, che l’Osservatore influenza il comportamento dell’Osservato, dove l’osservatore è l’Uomo (la Scienza, la mente umana, il Soggetto) e l’osservato è la Natura (l’Oggetto). Il Soggetto non è più al di fuori dell’Oggetto ma ne fa parte e ne è in costante relazione.
Questo legame di interdipendenza tra Osservatore e Osservato è scientificamente ineliminabile e ribalta completamente il paradigma Cartesiano che poneva una divisione netta tra Mente (Uomo) e Natura. Questa divisione non esiste più.
Ricordate il meccanicismo Newtoniano e  il pensiero positivista? Bene dimenticateli!
Ezia Di Capua
La divisione tra soggetto e oggetto è una pura illusione…Nel mondo della fisica quantistica un qualunque oggetto fisico (qualsiasi particella, fotone, elettrone, fermione, quark, o quello che volete) non esiste “a-priori” di chi lo osserva ma esiste, e pertanto è visibile, soltanto in funzione di chi la osserva; è come se il pensiero, l’intenzione di osservare quel pezzetto infinitesimo di natura fosse il processo generatore di quella realtà sul piano fisico, che fino ad un attimo prima esisteva soltanto sul piano energetico invisibile sotto forma di onda potenziale. E’ la nostra osservazione che crea la realtà, o per dirla in altro modo è la coscienza.  I fisici contemporanei che si occupano di questi temi continuano a dirci che l’universo è Pensiero, che l’universo è Coscienza, che tra il nostro misero 5% e il restante 95% non c’è soluzione di continuità, il 5% sono le particelle e il 95% sono onde, ma fondamentalmente sono la stessa cosa, due facce di una stessa medaglia, perché anche la materia è energia, soltanto ad una vibrazione molto più bassa e lo spirito è materia soltanto ad una vibrazione molto, ma molto più alta. La materia oscura vibra a 1026 Herz (vale a dire 1 seguito da 26 zeri) ! Nulla si crea e nulla si distrugge, vi ricordate la prima legge della termodinamica? E’ solo questione di trasformazione, si passa da uno stato all’altro, così come l’onda ad un certo punto decide di trasformarsi in particella e fare la sua comparsa nel mondo visibile per poi sparire ad un certo altro punto ed essere riassorbita nell’oceano delle onde e così in continua evoluzione. Nascita e Morte, o meglio, nascita e Ri-Nascita in un continuo divenire.
Ezia Di Capua
Ermete Trismegisto, grande saggio dell’antica civiltà egizia, diceva “Così in Alto, come in Basso” a testimoniare che esiste una perfetta corrispondenza tra il macrocosmo e il microcosmo: il Sole con i suoi pianeti satelliti non sono poi come un atomo con i suoi elettroni? Anche le stelle sono Vite che diventano visibili per un periodo e poi spariscono, anche loro hanno la loro Funzione d’Onda (quel processo che fa trasformare l’onda in particella o, come si dice in fisica, quando la funzione d’onda collassa), tutto quanto l’universo pullula di Vita, vibra, respira, si trasforma, passa dal Chaos al Cosmos, dal disordine all’ordine, evolve nella continuità di coscienza!
Noi siamo Coscienze Evolventi, il nostro corpo è solo il cappotto della nostra coscienza, di cui ad un certo punto ci liberiamo per tornare nel mare di coscienza dove Tutto è Uno, dove lo spazio non esiste, dove siamo liberi di essere ovunque. E nemmeno il tempo ha più senso quando non indossiamo più il capotto, perché passato presente e futuro sono tutti contenuti in un Eterno Presente. Una dimensione di infinita espansione e libertà dell’essere nel grande oceano della Vita Una, un’oceano 1026 volte più meraviglioso di quello che i nostri finiti 5 sensi possono farci intuire.
Un inciso, è vero che il corpo materiale è solo un cappotto, ma proprio perché spirito e materia sono in continuità, non sono divisi come in apparenza, bisogna rispettarlo e custodirlo al meglio, è la forma con cui si esprime nel 5% l’anima che dimora nel 95%.
Per semplificare, chiamiamo Spirito, quel mare di energia invisibile e oscura che le varie culture, tradizioni e civiltà chiamano con nomi diversi ma che sono sostanzialmente la stessa cosa:
Energia Vitale o Chi (orientali), Etere o tessuto eterico (occidentali  - greci, esoterismo, una parte della scienza), Ordine Implicato (David Bohm), energia nucleare elettrodebole, materia oscura o anti-materia (scienza contemporanea).


Acquerello di Ezia Di Capua
2007 - particolare
  Questo oceano di Energia, invisibile ai nostri sensi, ad altissima vibrazione è il principio Vitale, è la Vita stessa, da cui origina tutto ciò che è visibile e con una certa massa. Ma questa massa (M) in sé non è un principio (è solo un cappotto per l’appunto) e deriva da questo infinito serbatoio di energia (il tessuto di cui è fatto il cappotto) da cui di volta in volta prende forme diverse per fare esperienza e diventare auto-cosciente.
A questo proposito Goethe (che era un iniziato) nel suo Faust sentite cosa scriveva:
“Nelle ondate della vita,
nel tumulto dell’azione,
salgo, discendo, vado, ritorno.
Nascita e tomba.
Un mare eterno.
Una mobile trama.
Una vita rovente.
Così al telaio sublime del tempo
Lavoro al Divino la veste vivente.”
Ezia Di Capua  2007 Acquerello
"Come ogni cosa si intesse in un tutto
 e una nell'altra opera e vive"
In questo senso si comprende anche il significato della Legge di Rinascita (re-incarnazione) cara agli orientali. L’evoluzione è lenta, impieghiamo migliaia di vite ad espandere sempre più la nostra coscienza, a essere sempre più omni-comprensivi, a fondere le nostre coscienze con quelle degli altri, a riconoscere un giorno che l’umanità è un unico grande essere che evolve attraverso giusti e retti rapporti all’interno dello stesso regno umano così come con gli altri regni di natura (minerale, vegetale, animale e spirituale).
Ogni cosa manifesta nel suo substrato un fattore intelligente. Ogni ente non è isolato ma sempre connesso con altri enti a qualunque dimensione e grado possano appartenere. Dobbiamo quindi sostituire ad una visione Antropocentrica una visione Cosmocentrica dove tutto è in reciproco rapporto e ogni parte ha una sua ragion d’essere, unità nella diversità.
Sempre il Faust di Goethe:
“Come ogni cosa si intesse in un tutto e una nell’altra opera e vive!”
Ecologia ante litteram oltre che sublime poesia… ma ve ne proponiamo un'altra di un poeta inglese dell’800 (Francis Thompson)
“Tutte le cose vicine o lontane,
Sono misteriosamente connesse tra loro da un potere immortale,
E non puoi toccare un fiore senza turbare una stella”
(“All things by immortal power,
Near and Far
Hiddenly
To each other linked are,
That thou canst not stir a flower
Without troubling of a star.”
)

Diverse discipline hanno oramai sconfessato l’impostazione Darwiniana di un’evoluzione che procede esclusivamente per selezione competitiva, al contrario, il fattore chiave della sopravvivenza è la cooperazione basata sul sostegno reciproco (anche in questo campo sono stati fatti un’infinità di esperimenti). La competizione è distruttiva perché ci pone costantemente in conflitto all’interno di una dualità separativa e dissipativa che è contro la grande legge di coesione dell’Uni-verso e rappresenta l’evoluzione nel suo stadio iniziale. La cooperazione invece diventa risorsa per risolvere la crisi ed esprime l’evoluzione nella sua fase matura. Così ha sempre proceduto l’evoluzione dei sistemi viventi:


unità        individuazione         tensione/conflitto        negoziazione      risoluzione    cooperazione      unità (su un nuovo livello)
Se incominciamo a considerarci come un organismo altamente interconnesso allora capiremo che la cooperazione (che è una qualità dell’Amore) tra umanità e pianeta, tra esseri umani e tra umanità e regni di natura aiuterà l’evoluzione dell’intero sistema.
L’Unità e l’Amore, dal latino A-mors ovvero non-morte, sono la prima legge che tiene insieme il nostro Uni-verso. L’Amore è la grande forza coesiva senza la quale nulla potrebbe stare insieme.

E come diceva Platone…L'amore è il primo di tutti gli Dei...”

Benedetta Galazzo
Benedetta Galazzo Architetto, vive e lavora a Milano, ricercatrice spirituale da circa 15 anni. Pratica meditazione e segue gli insegnamenti spirituali del maestro tibetano  Dwual Kuhl attraverso gli scritti di Alice Bailey. Si interessa di esoterismo, guarigione spirituale, filosofie perenni e scienza. Su questi temi ha tenuto delle conferenze in alcune associazioni culturali e centri di meditazione.


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