martedì 20 novembre 2012

" POESIE PROVENZALI " della poetessa Donatella Zanello

Carissima Ezia, come anticipato ti invio il testo in sintesi di Poesie Provenzali,

Donatella Zanello

2008, Ed. Ibiskos di Alessandra Ulivieri, Empoli, con prefazione di Cristiano Mazzanti. Allego anche presentazione generale ai miei scritti di Luigi Leonardi, fotografie e biografia. Ti ringrazio molto per la pubblicazione, un mio dono a Sala Cargià per il prossimo Natale.
“Poesie Provenzali”è un testo che amo particolarmente, racconta un viaggio nella Francia di confine, la Costa Azzurra e la terra di Provenza dove la famiglia di mio padre ha avuto lontane origini. E’ inoltre il racconto in poesia di una storia d’amore nella quale due solitudini si uniscono per sempre e sfidano la sorte e le avversità. E’ anche un momento fondamentale della mia ricerca artistica in poesia, per questo motivo faccio riferimento all’antichissima tradizione della poesia provenzale. La Francia del Sud è la terra dei trovatori e culla della poesia europea, pertanto è guardando con intensità a quel lontanissimo ed intramontabile passato, è guardando alle origini della poesia che ho scritto ed elaborato, con “furiosa”ispirazione, questo testo poetico, pubblicato nel 2008, premiato con numerosi riconoscimenti, tra cui “Via Francigena”2011.”Poesie Provenzali”è stato presentato nell’agosto 2010 al Castello di San Terenzo da Vasco Bardi, Adriana Beverini e l’assessore alla cultura della Provincia Paola Sisti.
Sono felicissima di questa pubblicazione, un caro abbraccio. Donatella

“POESIE PROVENZALI” di Donatella Zanello

PREFAZIONE di Cristiano Mazzanti

Non sono pagine ma vele. Salpano dal golfo di Lerici
ed approdano al confine delle terre Provenzali. Il vento è quello della libertà dell’amore, dell’idillio….
Le tappe del viaggio, descritte magistralmente fra “colline intere di rose e lavanda”
ed il confine delle acque azzurre toccano la mappa storica della Provenza, da sempre patria di arte, dai tempi della cetra trobadorica a Picasso, che apre infatti una nuiva era pittorica con le dame d’Avignone”. I versi, delicati, con dita di vento sul pentagramma lirico, accompagnano il lettore fra i profumi di Grasse, lo iodio di Cap Martin, la solennità di Avignone…ma la geografia interiore si dilata e raggiunge l’eterno presente nella sospensione delle categorie cartesiane tra spazio e tempo. La strada segreta che si snoda attraverso queste composizioni è quella del viaggio nel vento che si scioglie, con immagine solare, “fino al mare””con fiori e farfalle”.(le farfalle, con i loro cromatismi sono dei fiori con le ali come le poesie sono composizioni poliedriche che volano oltre la pagina).
E l’idillio, nel suo significato più alto e completo, “Eidyllion” dal greco, scrigno di visione, si realizza attraverso il distacco magico, fantastico, profondamente affettivo,dalle coste grige del quotidiano: pensieri zingari, città gitana, storie di pirati, ero nata zingara molto prima di incontrarti. Non è solo l’influenza del festival dei gitani della Camargue: non a caso la casa sul mare ha il salvagente sulla terrazza perché tutto il luogo è un salvagente per non far naufragare l’amore (molto meglio in francese amour, più profondo nell’affondo del dittongo come un Do maggiore su di un pianoforte marino)il ricordo, la cittadinanza vera per la città del sogno.
Il lettore, arrivando alla fine di questo viaggio, si accorgerà quando è troppo tardi del biglietto che deve pagare: la nostalgia di una dimensione rimasta nascosta fra gli arcipelaghi delle emozioni totali con sfida libertaria dove il paesaggio diventa coreografia complice degli affetti “jusqua’la fin”. E dopo l’ultima pagina sentirà il rimpianto per la lavanda provenzale insieme all’amaro di una Gauloise spenta nel portacenere dei ricordi.

Cristiano Mozzanti


Poesie scelte da
“POESIE PROVENZALI” di Donatella Zanello

Il confine                                                                          

Lieve passammo il confine
linea astratta d’ombra e luce
nel verde dei giardini
-                      nel colore del mare mutevole –
era la Francia di confine
con le serre lucenti
sospese come specchi
al riflesso del cielo.
Vedemmo colline intere
di rose e lavanda
-                       era la vita che ci univa
eternamente nel suo abbraccio-.

Erano voli

Erano voli
sulla lunga spiaggia.
Anfiteatro di Picasso,
mani di artisti.
Le case affacciate sul mare
e quel tramonto blu
che ci rubava l’anima.
File di sedie vuote,
a centinaia, davanti al mare.
La notte era nostra,
festa ininterrotta
di musiche straniere.
Erano pensieri zingari,
senza futuro.
Erano voli.
         
                                
                     Donatella Zanello

                                                            "POESIE PROVENZALI"
                                                      PRESENTAZIONE DI LUIGI LEONARDI
                                                           IL MARE E LA SOLITUDINE

                                                             
                  Donatella Zanello  nasce alla Spezia e risiede a Lerici. Laurea in Lettere e Filosofia, scrive poesia, narrativa e saggistica. La sua presenza ai concorsi letterari è molto attiva, figurando sempre molto egregiamente. Fra i tanti vorrei citare: Finalista LericiPea 2001, 2006, 2008 e 2011, 1° premio “Città di Lerici” 2008 e 2010, 2° premio città di San Miniato 2005, più volte finalista al Premio San Valentino Terni, numerosissimi premi speciali giuria, tra cui Via Francigena 2011, Il GOLFO, IL PRIONE. Fra le sue opere: Polvere di primavera, La donna di pietra, La sognatrice,Passiflora, Il tempo immutabile, Labirinti. Presente in prestigiose antologie, inserite sue liriche nei Quaderni del LericiPea. Il suo profilo biografico è inserito nell’importante opera “Storia della letteratura Spezzina e Lunigianese”, a cura di Giovanni Bilotti. Partecipa ad eventi e manifestazioni culturali, autrice di prefazioni.
La sua poesia è molto legata al mare .Il mare nei suoi misteri abissali latenti dentro il poeta o nelle sue inquietudini notturne. Il mare calmo nell’abitudine della risacca, o tempestoso come le passioni, o libero nel suo immenso, o mistico nei tramonti, o origine di vita. E’ una religiosità quella di questa autrice per il mare, un essere legata a questo elemento dominante. “ruggisce il mare/nell’anima, i n eterno/dentro la tenebrosa sera.”
“come il pianto dei figli, il sorriso dei figli, la voce dell’amore a primavera.”
C’è tutto nel mare, anche il respiro dei figli, l’amore, il dolore, la tenerezza, le stagioni, la vita intera .Anche il mare è un labirinto, il labirinto in cui si perde il mitico Odisseo prima di fare ritorno alla patria, Itaca. Le poesie sono quadri dipinti con le parole, nello stile dell’ultimo romanticismo quasi assorbito da un lieve decadentismo. Si avverte una struggente malinconia, pure benefica, come lo è la “saudade” neolatina, come di chi trova pace nel perdersi nel mistero.”Spazi vuoti per morire/con una dolcezza che incatena/dove le pinete sconfinano/tra sabbia e mare”.C’è una sorta di espressionismo, quel tipo di espressionismo che non solo esalta la zona emotiva della realtà ma anche quella dei sensi. E’ una soggettività che sfocia quasi sempre in lirica. L’anima è colpita dalla realtà e la traduce attraverso il proprio stato psichico. Donatella si affaccia a quella finestra lasciata aperta dalla poesia dell’inizio del secolo scorso, dove scaturì la reazione al positivismo. Crolla la fede nella scienza (o meglio dell’uso che l’uomo può fare della scienza), subentra una crisi esistenziale, l’uomo scopre il male di vivere. In questo caso è la mediocrità dilagante di una civiltà impostata su regole di mercato. L’uomo, il poeta approda nella riflessione dell’anima, nella contemplazione della natura e riscopre la caducità della vita. Anche oggi l’ideale scientifico, il progresso della tecnica, il consumismo, la civiltà dell’apparire, non ci confortano di una fede epistemologica, di appigli sicuri per le nostre angosce. Perché fare il poeta non è un piacere, è una fatica. Con la sua arma il poeta sa, intuisce con mira infallibile il significato dell’esistenza. Si spinge fino ai limiti e fino ad un certo punto trova conforto.
Ma la sua arma è un boomerang. Allo stesso modo questa autrice sente il male di vivere del suo tempo: per questo motivo scopre la bellezza dei silenzi, nelle prime ore del mattino, nell’odore di salmastro, nelle distanze del mare e del cielo, come distanze tra l’io e la moltitudine. Ci si sente soli. Anche se questa bellezza, questa idea di bellezza rappresenta un’ancora, una speranza di vaga felicità.
 Un senso nichilistico prende a crescere nella consapevolezza del cambiamento, quindi della caducità, ma senza lasciare troppe conseguenze nostalgiche. Il verso di questa poesia è un verso libero, di una libertà casuale, anarchica come quella dei pensieri.
Il tema della solitudine nel labirinto dell’esistenza intesa come ricerca filosofica ed estetica è il filo conduttore della sua opera letteraria. “Sono sola/un punto qualunque nell’universo”. Nell’impressionante semplicità di tre versi c’è tutta l’eredità di un pensiero, filosofico e letterario, che va da Leopardi a Quasimodo a Pavese. Ognuno è solo con se stesso e non conosce il suo destino ontologico di ente. Ci si sente sperduti in un deserto di desideri, fatalismo ineluttabile. E’un’inquietudine silenziosa come quella dei dipinti di W.Lazzaro, dove solitudine e silenzio fondono l’individuo con gli elementi dell’universo: terra, mare, cosmo. Tutto sembra perdere senso, a tratti, dove le categorie gnoseologiche non bastano alla comprensione umana; dove un mistero onirico, metafisico ci coglie e ci trasporta impotenti nella sua dimensione superiore. Ed è inutile aggrapparsi alle cose quando “tutto scivola in un tremendo silenzio”. Come Pavese, ricordavo, “scenderemo nel gorgo muti”. E’ l’ultimo verso di “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi”. E ancora di Pavese è la ricerca di una pur apparente felicità per non naufragare nel tedio senza fine e senza speranza.

 Luigi Leonardi

Donatella Zanello, nata a La Spezia, poetessa. Vive a Lerici con il marito e le due figlie, lavora a La Spezia. E’ autrice soprattutto di poesia ma anche di narrativa, ama dipingere (olio su tela).La sua ricerca artistica ha inizio nell’infanzia, a tredici anni vince il Primo Premio di Poesia Giovani “Città di Varese Ligure”,studia ed approfondisce i classici ed in modo particolare la filosofia e la letteratura italiana, si diploma nel 1983 al Liceo Classico “T.Parentucelli” di Sarzana con il massimo dei voti, studia Lettere e Filosofia all’Università di Pisa dove si laurea nel 1992 con una tesi in Geografia Regionale su :”Lerici:elementi per una monografia regionale”.La tesi è depositata presso il Centro Studi della Provincia di La Spezia e presso la Biblioteca Civica di Lerici. Nel 1993 vince il Premio Giuria nella Prima Edizione dello storico Premio Letterario “Il Prione” La Spezia, con il racconto “La barca”. Ha collaborato al periodico locale “Il Golfo dei Poeti”di Lerici, diretto da Piero Colotto, con opere di narrativa, saggistica e poesia. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni in antologie e numerosissimi premi in concorsi letterari, in particolare LericiPea, Città di Lerici,Città di Madrid, Città di Salò, Premio San Valentino Terni, Orvieto Duomo,Via Francigena Pontremoli, Premio Casentino, Città di Venezia, Città di La Spezia,Città di San Miniato, Premio Il Golfo La Spezia, Premio Autori per l’Europa Ibiskos di Ulivieri, Empoli,  2011: Premio Giuria ANPS Golfo dei Poeti 2011, Primo Premio Acsi “Firenze Capitale d’Europa”2011, terzo premio “Il Golfo”, La Spezia, 2012. Presiede la giuria del Premio “Cesare Orsini” di Santo Stefano Magra. Partecipa a concorsi letterari e  “ reading” di poesia  quali la settimana culturale di San Terenzo, Lerici, a cura di Vasco Bardi ed iniziative collegate al Premio  LericiPea a Tellaro, La Spezia, Trebiano . Nel 2007 aderisce all’iniziativa “Arte per la Vita: con la Polizia di Stato per la Pediatria”- Questura di La Spezia ed Ass.ne Amici della Pediatria. Nel 1996 pubblica due racconti nell’opera storica “Lerici nei secoli del Rinascimento e del Barocco” di Piero Colotto, docente studioso di storia locale. Si sono interessati alle sue opere Francesco Tonelli, Paolo Bertolani, Ferruccio Battolini, Adriana Beverini, Paola Sisti, Sondra Coggio, Enrico Colombo, Cristiano Mazzanti, Luigi Leonardi, Vasco Bardi, Neuro Bonifazi, Alessandra Ulivieri, Maria Eugenia Miano, Giuseppina Morelli, Elvira Pensa, Alessandra Ulivieri, Ezia DiCapua, Raffaele Cavaliere,Mario Tamberi . E’ autrice di brevi saggi e prefazioni (“Scritti su Rita Baldassarri”, “Elementi di riflessione sulla  poesia”, inediti) Con Mario Tamberi  ha curato il saggio antologico “Francesco Tonelli: cantore di sentiero”. E’ inserita nel secondo volume della “Storia della letteratura spezzina e lunigianese” a cura di Giovanni Bilotti.
E’ autrice delle seguenti raccolte di poesia:
Polvere di primavera”, 2001;
“La donna di pietra”, 2003;
La sognatrice”, 2004;
Passiflora”, 2006;
Il tempo immutabile”, 2007;
Poesie Provenzali”, 2008;
Labirinti”, 2011,( inedita);
Il colore del mare”, 2012(inedita).
Da sempre nei suoi scritti evidenzia la predilezione per i grandi temi della pace nel mondo, dell’ecologia (ecopoesia),  della riflessione storica e  filosofica sulla condizione umana sottoposta dall’ineluttabile sovranità del tempo. Il paesaggio ligure e toscano,  il mare come fonte costante di ispirazione e la ricerca spirituale come unico vero significato dell’esistenza sono altri temi fondamentali della sua opera.


Donatella Zanello

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