sabato 15 settembre 2012

PREMIO SPECIALE SALA CARGIA'- GEMELLAGGIO ARTISTICO TRA SAN TERENZO E FILATTIERA - Recensione del Prof. G.Luigi Coluccia


                INCANTEVOLI VISIONI DEGLI ARTISTI PREMIATI A SAN TERENZO-SALA CARGIA'
                15 SETTEMBRE 2012, ORE 11,00

        Filattiera e San Terenzo, territori (che) si incontrano nel nome dell'arte.
        In queste parole è il senso del nostro incontro, del premio che Sala Cargià assegna oggi ai tre pittori - Mike Davis, Domenico Mauro e Carlo Nacini - che hanno preso parte alla estemporanea di Filattiera (20 maggio). Si tratta della seconda edizione del "Premio Speciale C.Paris Martelli", nel giudizio espresso dal prof. Giuseppe Benelli, Giovanni Liuzzi pittore, Leo Forte mecenate gallerista. Organizzazione e sensibilità culturale di Ezia Di Capua, che anche quest'anno onora così il gemellaggio tra i due borghi di Lunigiana. Abbiamo una rappresentanza dei Comuni Filattiera-San Terenzo di Lerici, delle Pro Loco, della giuria del Premio, e poi tanto pubblico, tanti amici e stimatori.
        Prima di presentare, desidero accennare che noi siamo qui a San Terenzo e idealmente a Filattiera, nei feudi che furono dei Malaspina - Spino secco per San Terenzo, Spino fiorito per Filattiera. Ma era tutta la Lunigiana dei Malaspina nei secoli passati. Giovanni Sforza ha dedicato lunghi studi alla Lunigiana, titolo di un suo manoscritto "I Malaspina e Dante". Ma una sua opera era stata Dante e i Pisani. Come si sa, Pisa era ghibellina, Firenze era guelfa - anche se i guelfi si dividevano tra Neri (intransigenti) e Bianchi (filoimperiali). Sappiamo che le cose nel corso del tempo sono cambiate, nel senso che Toscana è Toscana, Liguria è Liguria, come Lombardia è Lombardia (Veneto). Purtroppo la città vanno soggette a mutamento, e spesso a morte definitiva come Luni. E' testimonianza di Dante. I Malaspina di Filattiera tendevano le braccia al Veneto (o Lombardia), i Malaspina di San Terenzo erano "ghibellini", almeno finchè Genova non abbia divorato tutte le identità, accorpando a sè i domini.

        Iniziamo la presentazione degli artisti premiati.

Carlo Nacini
       3- Carlo Nacini - Conosco da vari anni l'artista Carlo. Spesso ho partecipato alle sue mostre, alle estemporanee, a opere in mostra che mi hanno preso di ammirazione e di emozione. Nacini non è il pittore che è rimasto a Follo e alla Spezia, me del suo fare artistico ha interessato varie istituzioni, anche perchè è veramente dotato di estro e fantasia, è intelligente, ed esprime spesso problematiche sociali o di costume. Una nota personale dice che egli vive e lavora alla Spezia (via Viano 134A). Dal 1960 è tutto preso dalla pittura e dalla scultura, in modo direi quasi grezzo, primitivo. Sua materi di ispirazione è tanto la pietra quanto la tela. Si applica alla scultura, servendosi di pietra arenaria, resistente. In pittura il suo paesaggio è variegato: marine, paesaggi, nature silenziose, prospettive, aree, madonne e ritratti. Lavora en plein air. Di qui il suo rapporto rispettoso con la natura e coi colori che essa porta in dono. Il suo gioco è con i colori, da cui trae effetti piacevoli, emozioni profonde. La opera (terzo premio) ritrae La Pieve di Sorano (intitolata a Santo Stefano, Filattiera). Colpisce la delicatezza cromatica e il grande silenzio della chiesa, monumento tra i più noti e originali di Lunigiana. Si è voluto premiare nell'artista Nacini il sentimento di religiosità, il tono dei colori e la concertazione di ombre e luci così appropriate alla edificiop medievale, riflesso di una fede semplice e condivisa. La professionalità artistica di Nacini si rivela anche nella accuratezza dei particolari. Opera della sua marurità, che per il momento tiene lontano il suo interrogarsi sulla vita e la società.


Domenico Mauro
         2 - Domenico Mauro - Architetto e artista, il nostro Domenico Mauro. Proviene dalla Università di Firenze, 1984 (laurea). L'anno dopo, è nel ruolo di insegnante di arte e immagine, disegno e storia dell'arte. Anche oggi il ruolo non è cambiato. La preparazione in architettura gli ha consentito scenari di osservazione ampia, in cui la realtà e la interpretazione di essa hanno costituito la fonte di apprendimento, in relazione all'ambiente, alle sue funzioni. Il suo animo fiorentino si ispira ai paesaggi toscani insegnando quasi il chiaroscuro della luce sugli oggetti. Ama la natura e la cultura, e la fortuna lo ha accompagnato sinora; le sue opere sono collocate in parecchie pinacoteche pubbliche e private.

        Ha ottenuto il secondo premio col dipinto "Filattiera: paesaggio con fantasia".
        Di qua e di là, la sua osservazione si immerge nelle cose reali e ne ritrae il gioco di luce. Pensiamo sia olio la tecnica impiegata dal pittore Mauro, o piuttosto lo acrilico, nel senso che questa scelta conferisce più brillantezza al dipinto. Si può procedere alla individuazione: dall'alto, c'è un pò d'azzurro , si passa al caseggiato con una nebbbia lieve, che rende lontane le cose, la visione. Il pittore avverte allora la lontananza, e ha la intuizione di tracciare un muro divisorio, come per avvicinare gli oggetti, e tanto fa che di qua dal muro è la via con una macchina parcheggiata. La illusione ottica conferisce maggiore spazialità, mentre in primo piano c'è questa profondità di sogno, questo respiro riposante e fresco. 

Mike Davis
        1 - Mike Davis - Acquerellista è Mike Davis. L'artista, nato nel 1945 in Australia e cresciuto a Sidney, è preso da curiosità e passione per la pittura che inizia quasi da ragazzo. Nella giovinezza tale vocazione si radica di più nell'animo, grazie alle nuove esperienze in Inghilterra, Europa occidentale e Nigeria (1965-1971). Nuovamente è in Nigeria dopo la laurea in architettura nel 1981, dove si trasferisce con la moglie Lee. Inizia in questo periodo la sua esperienza dell'acquerello. E' forte il suo interesse alla luce. Gli spazi - negativi e poisitivi, ma separabili - gli permettono fascino cromatico. E' pittura, la sua, di straordinaria rapidità: i dipinti hanno il fascino della brillantezza e levità. Ci farebbe pensare ai nostri acquarellisti Oriana Cattoi e Franco Sarzani. C'è molta luce. Egli ritorna in Africa, poi in Inghilterra, e acquisisce stile, concentrazione e rapidità che esprime nella pittura, sia a Bristol nel settore urbanistico sia presso l'Accademia Reale. Si ricordano le sue esposizioni a Somerset; le sue pitture a Padova e a Siena. E' un pensionato questo Mike, e vive ora a Mochignano Chiesa vicino a Bagnone (MS). La passione e la competenza per l'acquerello ne fanno un artista maestro, di ispirazione ed esecuzione.
        Con Paesaggio di Filattiera egli si aggiudica il primo premio. Il rapporto con la natura  è amabile e ben visibile: la sua lezione di acquerello è nel dipinto preso in esame: anzitutto gli spazi di Davis: in alto il cielo celeste e grigio, poi monti blu e grigio, al centro una parte del paesaggio di Filattiera con delizia di case bianche e grige, coi tetti rosa e rosso cupo; in primo piano tanta vegetazione in verde e giallo. Tanto girare il mondo, per fermarsi in Lunigiana, all'incanto di luce ed ombra, come sono i suoi molti dipinti nel periodo della maturità.





 Prof. Giuseppe Luigi Coluccia

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