sabato 1 settembre 2012

" LA MISURA DELL'AMORE " - MARIA LETIZIA STANGALINO PRESENTA IL LIBRO DI EZIA DI CAPUA - SETTIMANA CULTURALE AL CASTELLO DI SAN TERENZO SABATO 25 AGOSTO 2012 ore 21,30

Questa sera siamo qui per presentare il libro di Ezia Di Capua intitolato “La Misura dell’Amore”.
Il titolo richiama l’aforisma di Sant’Agostino “La misura dell’amore è amare senza misura”, e ben si addice a quanto la protagonista del libro abbia fatto nella sua vita ed anche, direi, soprattutto a chi l’ha scritto.
La protagonista è Carla Gallerini, la madre di Ezia, che è stata una figura determinante ed importante per la storia di San Terenzo, in primo luogo perché si è dedicata con fervente passione alla tutela del suo centro storico e secondariamente perché ha messo in atto una serie di attività, fondato associazioni ed ideato eventi volti alla valorizzazione del paese e dei suoi abitanti. Ad esempio, è sua l’idea di costituire l’associazione culturale APAC (Amici Portiolo Arte e Cultura) e tra gli eventi promossi dall’associazione ci fu l’apertura del castello di San Terenzo all’arte. Ed è così che, grazie a lei, questa sera possiamo usufruire di questo bel posto.
Il libro racconta nella prima parte, intitolata Carla, la storia di Carla, appunto, i genitori, l’infanzia, l’adolescenza coi primi amori, arrivando agilmente e velocemente alla nascita della figlia Ezia. E qui l’autrice inizia ad esplorare il suo rapporto con la madre, rapporto che sarà il tema conduttore della narrazione.
Nonostante il libro sia un “dono” che Ezia ha fatto a sua madre e che quindi raccoglie i ricordi e si focalizza sulla sua figura, emergono spesso accenni, sia espliciti sia impliciti, al rapporto tra le due donne, tra madre e figlia. Il ritratto che viene così delineato è quello di una madre molto esigente, quasi “ingombrante”, poco incline a smancerie o palesi moti d’affetto, una madre che vuole il controllo su tutto e su tutti. Da questo tipo di atteggiamento si deduce che la madre fosse una persona ben sicura di sé, con le idee chiare e definite, accentratrice dell’attenzione, insomma, una personalità dal carattere forte. Un carattere che, forse, si era così plasmato a causa degli avvenimenti che aveva vissuto. Infatti la sua “durezza” era come una corazza per proteggere il suo animo più profondo, il suo sentire più intimo.
Tuttavia, mi hai detto, che questo suo atteggiamento, talvolta duro, nei tuoi confronti si è rivelato per te un punto di forza, poiché ti ha permesso di trovare in te stessa delle qualità speciali. Per stare al suo passo dovevi essere la migliore, fare qualcosa nel migliore dei modi o in un modo diverso dagli altri.
         Potresti approfondire questo aspetto del tuo rapporto con tua madre? Ti ricordi di un avvenimento nel quale sei rimasta un po’ sconcertata dal suo atteggiamento nei tuoi confronti? Ad esempio, mi ha colpito quando ti ha mandata all’asilo a tre anni e ti sei messa a piangere, e poi dici che non hai più pianto perché hai capito che non sarebbe servito a niente. Come mai? Perché dici così? Non saresti stata ascoltata, forse?
A mia madre non sono mai piaciute le lacrime, segno di debolezza e mezzo di convinzione da Lei non riconosciuto. Ho dovuto  trovare da subito  soluzioni migliori, creative, per catturare le sue attenzioni, trovare i suoi consensi e, in seguito è stato così sempre. Pertanto mi sono impegnata nel  far emergere sin dall’asilo  doti personali speciali, che potevano inorgoglire mia madre e i miei familiari. Il disegno, il canto il teatro, sono state le prime discipline apprese, e nel corso degli anni ho continuato ad approfondirle attraverso lo studio “.      
Carla si è sempre presa a cuore i problemi degli abitanti del suo borgo. Il suo lavoro di infermiera a domicilio la portava a venire in contatto con diverse realtà e il suo servizio la faceva sentire importante e necessaria. Così è in prima linea nel momento in cui bisogna lottare per non abbattere il centro storico di San Terenzo e il suo impegno è tanto appassionato che viene denominata “La Passionaria”.  Cosa ricordi di quel momento?
Un momento terribile per tutta la Comunità, il progetto prevedeva l’abbattimento di tutto il Centro Storico, che sarebbe stato sostituito da palazzoni con parcheggi sotterranei. Gli abitanti sarebbero stati privati della proprietà e soprattutto sottolineava Carla della loro storia. Carla fu grande a capeggiale l’opposizione, da vera Pasionaria a testa alta iniziò così, pienamente la sua vita che, da questo momento in poi sarà totalmente impegnata nel sociale. Vinse la sua lotta. Il centro storico è stato salvato, rivalutato ed è oggi è stupendo patrimonio culturale e storico di tutti Noi.”     
Purtroppo però la sua dedizione agli altri e alla “cosa pubblica” non le rendono il merito dovuto. Infatti quando è il momento, da parte della popolazione, di dimostrare la gratitudine a Carla per il suo impegno politico, arriva puntuale l’amara delusione: candidata nella lista civica nel 2002 come consigliere, non riesce ad essere eletta. Tu commenti l’avvenimento dicendo che ha accusato il colpo duramente, ma non ne parlò.
Un altro episodio è il rifiuto del parroco a far entrare in chiesa il Bambin Gesù del Natale subacqueo, manifestazione ideata e realizzata da Carla insieme ad associazioni sportive subacquee. Rifiuto che suona molto stonato e incomprensibile, vista la cura che Carla ha verso la chiesa e i suoi addobbi. Cura personalmente gli addobbi floreali, i paramenti per le feste con cospicui contributi sia di tempo sia finanziari.
Un evento molto sentito da Carla, a quanto mi sembra di aver capito, era l’organizzazione del carnevale. Una manifestazione che la impegnava intensamente e che le dava grandi soddisfazioni fino ad ottenere un riconoscimento ufficiale da parte del sindaco.
      Vorresti dirci qualcosa in merito alle sue reazioni a questo riconoscimento? E una domanda: partecipavi anche tu al carnevale, ai preparativi?
 “Ho partecipato  raramente e, solo nella parte progettuale, poi devo dire che, il compito della realizzazione dei carri carnevaleschi avrebbe richiesto la presenza attiva di un folto gruppo di collaboratori che, invece spesso non c’era. Troppo spesso  Carla ha lavorato da sola, nel freddo della sua ” palestrina” senza alcun sostegno neanche morale da parte della Comunità. Questo non mi piaceva affatto, la mia assenza che aveva l’obiettivo di scoraggiarla, non l’ha mai fermata. Carla voleva il Carnevale dei Bambini a tutti i costi, era il Suo Carnevale, la sua gioia, il suo progetto di bellezza che ogni anno si rinnovava. Carla Gallerini era, è, e rimarrà per sempre  la Regina del Carnevale del Golfo dei Poeti ”.   
  Veniamo ora al rapporto di Carla con l’arte. L’amore per la pittura le era stato trasmesso dai suoi genitori. Ha cercato di tradurre questa sua passione concretamente aprendo la prima galleria d’arte a San Terenzo, che però non ebbe successo, e poi ristrutturando il locale attiguo che chiamò Sala CarGià, una sala ben arredata a disposizione di pittori e scultori che vogliano esporre le loro opere.
Ammirazione particolare dimostrava per i tuoi quadri. Un esempio è il particolare che è stato usato per la copertina del libro. Il quadro s’intitola “Oltre”, ritrae una madre che allatta i suoi figli; il motivo è d’ispirazione classica, ricorda una matrona dell’antichità greca o romana.
      Puoi spiegarci la tecnica che utilizzi e raccontarci di come ti è venuta questa passione per il disegno e la pittura?
   Ringrazio per la domanda. Il disegno per me, sin dalla prima infanzia si è rivelato linguaggio, mezzo di comunicazione Posso dire che dipingo e disegno da sempre con naturale predisposizione. Dal 1976 sono presente nel panorama artistico del territorio.
Negli ultimi dieci anni ho messo a punto una tecnica personale nell’utilizzo dell’acquerello che ha riscosso molto successo e più volte i miei dipinti sono stati premiati in concorsi. Non era soddisfacente per me utilizzare l’acquerello con la tecnica consueta, scolastica. Ho creduto di poter ottenere di più, cercando di “addomesticare”, arginare il colore senza appesantirlo. In breve, lavoro su punta di piccolissimi pennelli, sotto lente di ingrandimento, usando una lacrima di acqua e altrettanto colore. Realizzo il dipinto attraverso micro puntini che a  abilmente distribuiti fanno emergere cose e figure precedentemente tracciate a matita. E’ una tecnica raffinata, per la difficoltà di affrontare la miniatura, non è una tecnica per tutti. Ma, ho sperimentato che solo attraverso questa riduzione del pigmento al semplice punto, possiamo riuscire a governare l’acquerello in tutta la sua leggerezza. E’ una tecnica che richiede molto tempo, attraverso la quale medito e cresce la mia fantasia. Infatti i temi che tratto nei miei dipinti, non sono banali, sono squarci di anima e di pensiero, tematiche di difficile comprensione, non di immediata soluzione. I miei dipinti non vanno visti, vanno osservati, e interpretati. Sono dipinti puliti, nitidi. Durante l’esecuzione non posso sbagliare mai. Un puntino di colore troppo grande o troppo vicino all’altro, cambierebbe l’effetto cromatico per cui, affronto il dipinto  con una particolare postura e respirazione, con  spirito di grande attenzione rispetto ed una tranquillità interiore che mi estranea da tutto il resto. Mi diverte cambiare i supporti, pertanto uso di volta in volta carta comune o elegante, cartoncino, carta datata, di antiquariato per cercare anche attraverso il supporto una risposta diversa del colore. Dipingere è per me una grande passione condivisa con Carla e con  tutti i miei familiari.
Non risponderò alla domanda che riguarda la descrizione del mio dipinto dal titolo  “Oltre” posso dire solo che quel dipinto aveva affascinato molto mia madre per la raffinata qualità grafica, e che lei ha ne ha compreso immediatamente  il significato interpretando immediatamente l linguaggio e il messaggio che  la composizione nasconde. Rimarrà il nostro segreto per sempre “.
Ma non hai solo la dote per il disegno, hai anche una bella voce da soprano. Come ti sei scoperta cantante? Parlaci della tua passione per la musica, il canto: avevi esordito al Parco Shelley con il gruppo MIZAR, del quale faceva parte anche tuo marito, e poi sei approdata al coro della Schola Cantorum Labronica …
"Ho cantato per molti anni, in molti cori locali poi, nel 2000, dopo audizione sono entrata nella Schola Cantorum Labronica che ha sede a Livorno  sotto la direzione del maestro di coro e orchestra Maurizio Preziosi . Il coro polifonico quando è al completo è composto da circa cento elementi. Canto anche nel coro Araund  Mascagni e nella Corale Clara Schumann  Collaboriamo con il teatro dell’opera di Livorno, siamo accompagnati da orchestre nazionali e internazionali.
Questa mia attività è stata ed è motivo di orgoglio per tutta la mia famiglia.
Devo dire, prima di continuare che il libro che ho scritto  dedicato a mia madre, descrive tutti i componenti della mia famiglia. Quindi, nelle pagine del libro, ricostruisco i profili dei i miei bisnonni e  dei miei nonni materni e paterni sino ad arrivare a Carla, mia madre e a me. Tutti i protagonisti del libro sono legati dal filo sottile della storia. E’ una ricostruzione quindi storica degli eventi più significativi in seno alla mia famiglia ma, è anche un libro colmo di poesia. Un libro scritto per non dimenticare e per non far dimenticare”. 
Devo dire che
Si può dire che madre e figlia siano accomunate da una grande e vivace creatività, talvolta agli antipodi: una a disegnare miniature, Ezia, l’altra a preparare gigantesche statue di cartapesta, Carla. Le loro realizzazioni mi sembrano quasi una metafora delle loro personalità: molto esuberante e dominante quella di Carla, meno appariscente, più pacata, ma comunque determinata e forte quella di Ezia.
Vorrei concludere riprendendo l’aforisma iniziale (che, tra l’altro, è inciso sulla targa commemorativa di intitolazione a Carla del parco giochi sul lungomare di San Terenzo): “La misura dell’amore è amare senza misura”. Se Carla ha amato senza misura San Terenzo, il suo mare, la sua sabbia, i castelli, Ezia è andata ancora oltre perché, nonostante un rapporto non sempre facile con Carla, è riuscita ad interpretare il suo linguaggio d’amore e ad amarla veramente oltre ogni misura.

Ora passiamo la parola a persone qui presenti che hanno conosciuto Carla e che vogliono dare la loro testimonianza.

Dott.ssa  Maria Letizia Stangalino
Maria Letizia Stangalino è dottoressa in Linguistica generale, insegna inglese e tedesco nella scuola superiore. Stimatrice della parola scritta in tutte le sue declinazioni di genere con una predilezione per la prosa rispetto alla poesia. Ha inoltre una profonda passione per il mare é esperta velista e istruttrice.


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