domenica 16 settembre 2012

GEMELLAGGIO ARTISTICO TRA SAN TERENZO E FILATTIERA: Relazione di Anna Magnavacca

OMAGGIO A FILATTIERA --- Gemellaggio artistico fra Filattiera e San Terenzo. La mia grande simpatia e il mio saluto anche per il bellissimo-originale paese di San Terenzo, che spesso è per me felice meta. 

 Ho dato notizie sintetiche di Filattiera, dato il grande numero di persone che desideravano parlare in relazione al  gemellaggio artistico fra Filattiera e San Terenzo. La premiazione dei pittori vincitori della estemporanea di pittura svoltasi a Filattiera è stata molto interessante e  i lavori esposti significativi e veramente ad alto livello.
Ezia Di Capua, la direttrice della “ Sala Culturale Cargià”, ha condotto la manifestazione in modo esemplare – del resto come sempre – dando spazio a tutti e congratulandosi vivamente con i premiati.
Tutto questo in data 15 settembre 2012. Presenti alla manifestazione personalità del mondo della cultura, pittori, poeti, amici. Molto approfondita e interessante la relazione del Prof. Coluccia, noto critico d’arte.

Ogni volta che vado a Pontremoli ( le mie radici sono qui ), al ritorno mi trovo in faccia – in alto - lo stupendo borgo di Filattiera. Se è illuminato dal sole le case splendono e sembrano toccare il cielo. Se piove tutto il paese rimane come protetto da un sottile fiabesco velo. Emerge, possente, la torre, a fianco della quale si trova la chiesetta romanica
di San Giorgio, edificata nel XII secolo.
FILATTIERA , dal greco significa “ luogo fortificato”,
infatti conserva il borgo murato dei Malaspina con il castello, trasformato poi in  residenza nobiliare.
Qui – come già detto -  si trova la piccola chiesa romanica di San Giorgio, un santo molto venerato in Lunigiana. La chiesetta conserva l’epigrafe tombale del vescovo Leodgar (752 d.C.), missionario che aveva svolto opera di cristianizzazione delle popolazioni della Lunigiana, ancora pagane.

                  Filattiera possedeva due ospitali ( uno era gestito dalle comunità di
                  “ Mocrone e Filetto”, l’altro dipendeva dall’ordine di San Giacomo di
                  Altopascio), a sostentamento dei pellegrini che percorrevano la Via.             
                  Francigena.

                                
               LA PIEVE DI SORANO

Nel pensare alla pieve di Sorano mi vengono in mente le parole del Poeta Mario Luzi :  “…questa terra grigia lisciata dal vento nei suoi dossi/ nella sua  galoppata verso il mare…..”.Grigia proprio per la pietra… non certo per il paesaggio che in ogni stagione offre variegati colori e profumi: alberi in fiore, case ridenti, cieli trasparenti, dolcezza autunnale nel trionfo dei tralci. Io così mi esprimo in una poesia:
“ Silenzio di pietra e d ‘acqua/ in questo austero/ mio paese/ che abbraccia nevi/ d’ Appennino antico/ e brezze di limpido/ ligure mare. Terra dalle profonde radici,/  terra di pellegrini viandanti,/emigranti…” Infatti fra il mare (qui mi riferisco a La  Spezia e dintorni)  e la Lunigiana ci sono sempre stati contatti e per lavoro e per gite domenicali e ancora per altro. Ricordo di aver letto il libro di Alberto Cavanna:
“Bacicio do Tin” nel quale l’autore, ad un certo punto della fantastica narrazione,  faceva riferimento  al fatto che i “liguri” dal mare venivano in Lunigiana per rifornirsi di legname “…nel 1803 scoppiò una nuova guerra tra Francia e Inghilterra e la cosa nel cantiere portò un certo movimento: mastro Bacciga mandò Bacicio in Lunigiana a far scorta di legname. Bacicio rientrò dal suo giro nel pontremolese dopo una decina di giorni….”

In epoca imperiale romana la pieve di Sorano rappresentava una fattoria- locanda con magazzini e stalle. La pieve, ristrutturata, è articolata in tre navate e all’interno conserva una statua – stele.


Anna Magnavacca



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