domenica 19 agosto 2012

SERGIO SCANTAMBURLO IN SALA D'ARTE CARGIA': VIAGGIO NEL BLU - Recensione del Prof. G.L.Coluccia


 Inauguriamo "Viaggio nel blu" di Scantamburlo, grafico e pittore assai noto. Da quando si è rivelato appassionato alle arti visive, ha avuto il culto del mare dei Poeti, qui lo chiamano Golfo dei Poeti. Un professore accademico, Francesco D'Episcopo dell'Università degli Studi di Napoli "Federico II", uno che ha nel cuore la costa amalfitana, ha trovato alle Cinque Terre (Monterosso - Vernazza - Corniglia - Manarola - Riomaggiore) l'amabile incanto del cielo e del mare lungo una costa lunigianese divenuta patrimonio dell'umanità. Gli artisti di quello che è considerato ormai triangolo regionale affine (Liguria Emilia Toscana) ritrovano in Lunigiana la ispirazione vera, in rapporto diretto con la natura del mare e del cielo. Venti dipinti di Sergio arricchiscono gli scenari in cui si raccoglie e si esprime il movimento di immagini che sono uniche in questi luoghi, dove sembra che il gioco della luce e delle acque è fonte di gradimento e di sentimento. Il pittore ama esprimersi coi mezzi usuali della pittura, e nel condurre il lavoro, accosta monumenti e coste, dono degli déi e degli uomini. Così, "Castello in Lunigiana" è chiave di ingresso nel mondo meraviglioso di immagini simmestrie e musicalità - disperse e ritrovate. Poi il pittore passa in rassegna le Cinque Terre, lasciandosi portare dal ricordo e dalla immaginazione, mescolando insieme ambiente, cultura lunigianese, società familiare e civile, creando sfondi e scenari di interiore visione. Averlo sentito parlare degli impressionisti francesi è stato per me una rinnovato approfondimento dei suoi paesaggi e gruppi umani: Paul Cezanne, Edgard Degas, Edouard Manet con Camille Pissarro sono stati i maestri ispiratori di questa pittura originale e personale. In molti conoscono i pastelli di Scantamburlo come ne conoscono la matita sanguigna, e l'acrilico- Altre volte si è parlato di tecnica mista dei suoi dipinti. Sergio è bravo nei paesaggi (rapporto con la natura) e con i modelli umani (psicologia familiare e sociale).
    Vedutista e appassionato di impressionismo, il pittore è conoscitore attento e prudente nei confronti dei maestri.  Sulla tela egli impiega l'acrilico, che vivacizza la scena, spesso aprendo all'interno gruppi o cori di personaggi di tutti i giorni, e della vita. La matita sanguigna serve per tracciare i profili, con linee tonde o segmenti, curando soprattutto il messaggio sociale o il problema di fondo, insoluto, della storia. Le immagini rispecchiano il momento della visione, assai mutevole, dove gli sfondi sono cielo e mare, monumenti e manufatti dell'uomo stesso. Ha appreso lavoro e disponibilità al confronto, ha acquisito molto dalla natura e dalla storia. I monumenti delle Cinque Terre dicono ai marinai e ai pescatori di non guardare la lontananza del mare, ma il cosiddetto mare di casa, con la barca a riposo, con nell'animo l'ansia di chi parte seguendo il mare, e la gioia di chi ritorna in famiglia, segno di frugalità e condivisione. Anche per Sergio il mare è destino, bello o brutto, a seconda del cammino di vita. E' artista figurativo, è vedutista, e molto spesso nei dipinti c'è una presenza che fa pensare a una antropologia sociale, là dove rappresenta corali di personaggi e di umile gente.
    La pittura di Scantamburlo contiene valori di vita, e senso di comunione e di vicinanza. Spesso le immagini trasmettono una poesia visiva, intensa e partecipata. La musica di accompagnamento crea festosità che si irradia sulla Sala Cargià. 


Prof. Giuseppe L. Coluccia.

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