lunedì 16 luglio 2012

VASCO BARDI POETA VELISTA - IL SILENZIO INFINITO E GLI ARTISTI NEL GOLFO DEI POETI - Sala CarGià Symposium d'Arte 2012


C’è un elenco degli artisti incontrati personalmente da Vasco.
Ne leggiamo i nomi e i dipinti ispirati al Golfo dei Poeti e alle sue marine: Gaspar Alayza:  
Porto della Spezia – Paolo Baracchini: Le isole del Golfo dei Poeti – Rosella Battiglia Castello e Baia di Lerici – Alberto Carmé: Marina di Tellaro – Giuseppe Caselli (eredi): Baia di Lerici – Oriana Cattoi: Le isole del Golfo della Spezia – Raffaele Cava­liere: Chiesa di Tellaro - Claudia Domenicghini: Chiesa di San Pietro a Portovenere – Agostino Fossati: Lerici, il Golfo da Isola – Giobatta Framarin: Lerici, notturno – Ettore Gavarini (Renata): Lerici, la strada dell'Erbetta  – Gloria Giulia­no: Il Golfo e i Castelli – Claudio Jaccarino: Il faro del Porto della Spezia – Millo Lasio: La Chiesa di San Pietro – Anna Lupi: Veduta del Golfo  - Catello Marianni: La Stellina di Fiascherino – Carlo Na­cini: Marina del Canaletto – Vittorio Nobili: Baia delle Grazie – Luciano Pieri: Marina del Golfo – Paolino Rangoni: La baia di Lerici e due Castelli – Pietro Rosa (Raffaella): La casa rosa – Sergio Scantamburlo: L'isola del Tino – Walter Tacchini: Portovenere – Mario Tamberi: Vecchia fontana dei leoni – Sergio Tedoldi: Portovenere e Palmaria – Moira Tuckett: Strapiombo sotto il castello - Enrico Valenti: San Terenzo il castello e la spiaggia - Pietro Valentini: La Punta Bianca. Tra questi, i presenti alla primo simposio d'arte di San Terenzo: Carmé (Vele latine), Framarin (Omaggio al Golfo dei Poeti), Nacini(Passeggiata a mare), Scantamburlo (Villa Schift) e Valentini (Punta Bianca); gli altri seguo­no: Antonella Boracchia (In ascolto del vento), Ezia Di Capua (direttrice e organizzatrice della manife­stazione), Rosella Balsano (Balcone  sul mare), Rodolfo Mantovani (Golfo dei Poeti, da Lerici), Neddi Gianrossi (Astratti movimenti sull'acqua), Marina Passaro (Scrap booking, diario di viaggio), To­shiko Kitatani (In prospettiva), Lucia della Scala (Trittico con Madonna di San Terenzo e paesaggio), Giuliana Garbusi (Un'estate lontana), Guido Bar­bagli (Shelley, 8 luglio 1822, una donna sulla spiaggia in vana attesa).
            L'arte e la vita. L'arte per la vita.
            La lezione del Rinascimento è valida. Arte e scienza, arte e religione. Il pittore vede diret­tamente la realtà, e poi va oltre: e lascia la sua emozione-intuizione. Seguono in arte le avanguardie, attente ai problemi dell'esistenza, all'inconscio, al metafisico e con­cettuale, al geometrismo, alla materia come tale, e forse alla scultura, alla performance (arte e am­biente). Il cubismo ha fatto epoca con Picasso e Chagall; e noi abbiamo in Lu­nigiana arti­sti che “ricamano” cromaticamente: tutti i colori insieme, il cosiddetto punti­nismo (dalla Francia). Messi a confronto impressionismo e divisionismo, prevale il primo sul secondo.
            Ora qualche riflessione sulla “bellezza”.
Platone la mette nell'iperuranio. Come la verità, come il bene e l'anima. L'Occidente ac­coglie il messaggio e poi lo trasforma in economia. Il consumo di bellezza ha travalicato i confini nel villaggio globale. Agenzie, Palestre e centri di benessere,
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associazioni varie, marketing. Entrano in azione i punti vendita, vicini e lontani. Si
vogliono eliminare i di­fetti nel fisico, e i soldi non bastano mai. Le varie cure dimagranti, hanno peso in questa storia di bellezza. L'analisi del filosofo francese Gilles Lipovetsky è molto attuale. Addio alla donna tutta casa, tutta sottomissione. Le donne vogliono essere con l'uomo e agire con lui, se mai in concorrenza. Gli sbandamenti sono tanti. Chiediamoci: le donne stanno meglio oggi di ieri. Il potere della bellezza è in mano agli uomini. Gli artisti cosa dicono?
           
            E torniamo a Vasco Bardi, al suo libro, All’orizzonte d’isola. Immagini e parole dal Golfo dei Poeti  (Sarzana 2012): una testimonianza storica della Spezia, gioiel­lo del Mediterraneo, capace di richiamare altri luoghi incantevoli del nostro Mare, come la Costa Amalfitana. Il 1° giu­gno a Sarzana era a par­lare di questo incanto il  critico Fran­cesco D’Episcopo, del­l’Università “Federico Il” di Napoli. Aprendo il libro, vedo le note di “viaggio” di Maria Letizia Stangali­no, docente di lingua inglese e tedesca nelle Supe­riori. Vi leggiamo l’occasione che ha generato il libro di Vasco: Claudio Jaccarino in un incon­tro a San Terenzo-Castello, pro­poneva a Vasco alcuni versi diventati poi “immagini e parole” nel libro. Quei versi era­no: “La voce del mare / non è rumore d’eterno /ma si­lenzio d’infinito”.

            In questa presentazione più voci si fondono: Vasco e Coluccia, Maria Letizia e Donatella Zanello, che legge alcuni testi poetici di Vasco. Sono tante le emozioni che si ricavano nella lettura di Bardi. Il Porto della Spezia - Golfo dei Poeti - è l’immagi­ne reale e interiore di Vasco nel vol­gersi alla donna amata. E il lettore si avvede della gamma di sensazioni che tale amore può generare. Solitudine, angoscia — sottratte alla ra­gione — ma anche ragione. E poi ine­sistenza. Vorrei dire che le sensazioni di Vasco posso­no essere di noi tutti messi da­vanti all’amore. E l’amore dà e toglie nello stesso tempo, perchè nella sua natura è viag­gio, cammino verso la perfezione, tendenza al compimento. Dà e toglie nello stesso tem­po, ripeto. Ma è pure una esperienza su­blime, quando c’è la donna amata, vicino, nell’a­nimo. E’ questo amore salvezza e appagamen­to. Il poeta ne parla. Parla di emozioni, e di congedo, di ad­dio.
            Nella sua parola si raccoglie la bellezza del mare e del cielo, e le improvvise mu­tazioni. Il richiamo alla difficoltà di vivere spesso è esplicito, ma anche sottoposto  a ri­flessione razionale. “Il mondo brucia”, dice Vasco. Tutto sarà cenere. Il finale del mes­saggio di Bardi, è sottolineato da Maria Letizia: “la solitudine del buio, del non vivere, del silen­zio nell’ascoltare Il cadere lieve delle stelle, del tutto che ci ha tenuto lontani, è vinta per­chè...ci siamo amati per sempre”.

            Così sono le opere dei pittori, che hanno ispirato il poeta.
            Ne abbiamo elencato i titoli, che riportano tutti al mare e al suo fascino e mistero. Abbiamo seguito sommariamente la parola del poeta e il dipinto del­l’artista, trovandone sempre il combaciare delle forme: poesia e arte. E come bene si è espres­sa Maria Letizia, ne abbiamo un continuo riscontro nel testo. Il mare è incanto, bel­lezza, so­gno e infinito davanti a un mare povero di poveri pescatori. Mare incubo, desti­no, lontananza, diaspora. E non siamo a ricordare le tragedie
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dell’acqua e dell’alluvione che ha colpito i bor­ghi del­le Cinque Terre insieme ad altri borghi di Lunigiana, come ieri L'Aquila. E oggi c’è l’E­milia-Romagna, pezzo di Lunigiana anche qui, a interrogarci, come ieri c’era L’Aquila. Drammi della vita, caducità, cenere, talvolta anche scomparse nella morte improvvisa, inattesa, senza ordine di età.        Vasco ci dà anche un tracciato storico, sostanzioso forse di­scutibile dagli stessi spezzi­ni. In sintesi, la sua tesi: La Spezia era bella nell’Ottocento, ma poi con l’av­vento dell’Arsen­ale è andata alterando la fisionomia,m fino a diventare una
betonie­ra. La Spe­zia si pre­senta “ce­mentificata”, asfaltata, il sovrapporsi di volti e di turi­sti, interni ed esterni. E pensare che il prof. D’Episco­po è stato capace di sco­prire ancora dei valori in città. Bardi viene anche ai ringraziamenti. A me, al mae­stro Va­lentini, a Giobatta Frama­rin,a Stefania Motosi, Claudio Jaccarino, Renata Gavari­ni, Raffaella Rosa figlia di Pietro, ma so­prattutto egli è grato a Maria Letizia Stan­galino, che ne ha curato fino all’ultimo le bozze. A ventidue anni è nata la sua prima poesia in rapporto con la pittura, alla scuola di Pietro Rosa!
            Le opere di Vasco.Inizia con Donne il Circolo delle stelle, Lo spirito di Shelley nel Golfo degli déì, Nonno Ettore, Il cadere lieve delle stelle (2003). A volte sono inter­venuti spet­tacoli sulle opere, ad esempio “Il cadere lieve delle stelle”(2003), “Lo spirito di Shel­ley...”. Oggi c’è “Bela me Speza” nei primi sessan­t’anni dell’Ottocento. Seguono: la set­timana culturale al Castello di San Terenzo, i sabati del poeta, Serata Rap...Ma Vasco è soprat­tutto mae­stro di vela, ha addestrato migliaia di giovani a Bocca di Magra, Isola Pal­maria, Circolo Velico della Spezia, e del Ca­naletto, di Lerici, di Carra­ra. E’ stato inse­gnante a Marina di Carrara. Fa parte della commissione MMI per il rilascio delle patenti nautiche; insomma: “vive libero e prigioniero nel Golfo dei Poeti, luogo di ine­sauribile ispirazione”.

            Per la prosa e la storia che ha come centro La Spezia, Bardi si è dato allo studio di Baci­cio do Tin, La contessa di Castiglione, Agostino Fos­sati, Il Golfo dei pittori di Mar­zia Ratti. Ha sperimentato cini­smo e cocciutaggine, cerebralismo perfino. Ha chiesto con­siglio all’amico Euro Sassarini, che ha pubblicato le storie della Spezia, suscitando il mu­gugno generale. Vasco termina col pensiero di Alberto Cavanna:“Spezzini non si nasce né si diventa, ad un certo punto della vita scopri di esserlo”.

            Ho dedicato a Vasco una mia poesia A sera.  Un'ultima cosa qui ricordo: Vasco è critico letterario: bisogna leggere i suoi interventi nel libro miscel­laneo Parole sulla punta dei capelli (a cura di Angelo Tonelli, Ass.Culturale Arthena, 2010): interessanti analisi su Orfeo e su Leopardi. Nella serata del 15 luglio sono intervenuti Ezia di Capua, organizzatrice della estemporanea di pittura che ha consegnato agli artisti gli attestati, Giuseppe L.Coluccia, Mario Orlandi e Vasco Bardi. Conclusione con il concerto di Guido Barbagli (uno dei soci).

Prof.Giuseppe Luigi Coluccia
Sala CarGià Atelier a cielo Aperto - Parco Shelley di San Terenzo
Simposio d’Arte 12-15 luglio 2012 


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