domenica 15 luglio 2012

L'INCANTO DI UN GOLFO ALL'ATELIER DI SALA CARGIA': note critiche di Gabriella Mignani

L' incanto di un golfo, che ha attratto, nei secoli, artisti da tutto il Mondo.  Un parco intitolato a chi, in quel golfo non fece più ritorno: gli ingredienti c'erano tutti per rendere “Atelier a cielo aperto“ una prova importante per i tredici pittori che, in un' estemporanea durata quattro giorni ( nel parco Shelley di San Terenzo ), hanno cercato di interpretare su tele di grandi dimensioni, la loro personale visione  del golfo dei Poeti.
Il tema era questo, uguale per tutti: i risultati son stati, ovviamente, diversi, ma nel complesso dignitosi. 
La tecnica dell' acrilico è stata scelta dalla maggioranza degli artisti, che l' hanno preferita ad altre forse più difficili da gestire in un'estemporanea, e le vedute del castello sul mare hanno prevalso su altre tematiche ( Nacini, Framarin, Balsano, Gianrossi, Garbusi, Boracchia ).
Si è cimentata in un trittico marinaro, con tecnica da icona, Della Scala, mentre Passaro ha costruito un album di foto dal Golfo dei Poeti, in stile anni '60. Barbagli ha voluto ricordare “ Il mancato ritorno di Shelley “ con una figura vestita di nero che guarda il mare da lontano, mentre Scantamburlo ha rappresentato, con colori vivaci, una serata di festa in una delle tante piazzette di Lerici.  Toshiko, presente con una personale in sala Cargià, ha utilizzato i colori che le sono più congeniali (gialli e bruni) per dipingere il castello di Lerici in notturna.
 Si è avvalso della tecnica punturista, con colori a olio, Carmè che ha dipinto delicate vele sull'acqua, mentre sono materiche e colorate le vele e le onde dipinte da Mantovani.


Gabriella Mignani
 
 

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