lunedì 9 gennaio 2012

2011: SALA CARGIA’ ORGANIZZA IL NATALE SUBACQUEO A SAN TERENZO

Anche quest’anno, il Santo Natale si è coronato di magia grazie ai subacquei del Centro Nuoto Sub La Spezia e della Pubblica Assistenza di Lerici che in collaborazione con la Soc.Pescasport di San Terenzo, hanno realizzato il Natale subacqueo nella baia di San Terenzo.
Così, dalle acque entro diga antistanti al paese, il 24 Dicembre a partire dalle 23.10 circa, dodici subacquei hanno fatto riemergere il Bambinello dalle acque, in un gioco di luci coinvolgenti che hanno reso l’evento, ancor più mistico.
Il progetto, curato da Ezia Di Capua nell’ambito della “Stagione dedicata a Carla Gallerini” ha avuto il  patrocinio del Comune di Lerici, il nulla-osta della Capitaneria di Porto della Spezia – Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti e, il nulla-osta espresso dal Comando in Capo del Dipartimento Militare Marittimo dell’Alto Tirreno.
Sulla spiaggia illuminata da fiaccole e bengala, è stata  recitata la “Preghiera del Subacqueo”, di seguito il subacqueo Stefano Pennacchi, con voce commossa e a nome di tutti i colleghi, ha ricordato Carla Gallerini che per ventidue anni ha organizzato questo straordinario evento leggendo una poesia scritta da Carla, intitolata “Vivere”, raccolta nel libro “La Misura dell’Amore” scritto dalla figlia Ezia Di Capua.
I molti fedeli presenti, hanno accompagnato il Bambino Gesù adagiato nell’enorme conchiglia  dentro la quale è stato fatto emergere dalle acque, per le vie del centro storico del paese, indi è stato portato nella  Chiesa Natività di Maria dove a  mezzanotte in punto il Parroco don Piero Corsi, ha celebrato la Santa Messa. 




Preghiera del subacqueo

Signore degli abissi che segnasti i confini
tra la terra e le acque, che dotasti i pesci di pinne,
gli uccelli di piume e l’uomo di intelletto e di
volontà, fa che il mio cosciente ardimento non sia
vano, ma sia degno della tua grazia divina.
Con Paolo tuo Apostolo, che conobbe tre
volte i pericoli del mare e sempre salvasti, affinché
compisse la sua missione, ti prego di porgermi la tua
paterna mano, come io prometto di porgere
fraternamente la mia a tutti coloro che si trovano
in pericolo ed in pena.
Concedi, o Signore, che Paolo mi sia
vicino nelle immersioni, conforto nelle imprese
rischiose, soccorso nelle strenue fatiche, per la
salvezza del corpo e dell’anima.
Così sia


Ezia Di Capua


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