domenica 7 agosto 2011

REALTA’ RIFLESSA – RICORDI DI REMOTA NATURA IN NEDDI GIANROSSI

Immaginazione e sentimento nella pittura di Neddi Gianrossi.
Ricordi, i suoi, di luce e colore. Presso l’Ucai (Unione Cattolica Artisti Italiani) alla Spezia la pittrice aveva esposto il 21 maggio 2005 alcuni dipinti. Spezzina, si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Carrara, dedicandosi con passione alla pittura. Il titolo di quella mostra era “H20” (immagini e riflessi) in cui presentava trenta dipinti che spaziano dalla grafica all‘incisione, dall’acquarello all’olio - alcuni sono prova del momento, altri si rivelano intensi emotivamente e intellettualmente. La realtà diretta ed oggettuale sembra non interessare l’artista che vuole trasferire nelle immagini un altro tipo di indagine, legata allo stato d’animo del momento, ai ricordi di una remota natura, fatti di luce e colore. Neddi, abile colorista, é da segnalare per le sue libere interpretazioni fatte di azzurri intensi e di celesti trasparenti. Pur mantenendo un’impronta figurativa, si poteva allora percepire marcata sensibilità verso l’astrazione, apprezzabile nel commento delle immagini riflesse.
La frequenza dell’Accademia di Carrara ha segnato il destino della pittrice Neddi che appassionatamente ha scelto la pittura facendo convergere all’arte le forze migliori e lo slancio dell’animo. Ha iniziato cercando qualcosa di inedito e lo ha trovato nella paziente osservazione del silenzio illimitato che copre a lungo i sogni e rallenta il peso dell’esistenza. C’è stato lo scarto. E’ un coraggio che vive ogni artista che ha fede in quello che fa. Eliminando ed essenzializzando il lavoro creativo è giunta a esiti che piacciono, perché trasmettono emozioni. E’ qui la prima storia della sua pittura: lei ha avuto l’opportunità di fare la iniziale esperienza nella pittura; ma ora, in “Realtà e astrazione” procede per “sintesi”, lavora cioè con evidenti scarti spostandosi secondo un’acquisizione più personale e matura, docile alla creatività. Neddi è nella via giusta, consapevole di essere arrivata a riconoscersi nell’arte da professionalista. Da ricordare che ha partecipato alla Calandriniana, qualche anno fa. L’approssimazione all’arte talvolta avviene per vie misteriose, poi il mistero si irradia per se stesso: si avverte così il potere della immaginazione e del sentimento pervadere il mondo circostante, le cose sono e non sono quelle che si vedono, anzi si vedono attraverso i “veli” della pittura. Esplicitando questo concetto, Neddi con immaginazione e sentimento ha saputo identificare istanti prodigiosi del manifestarsi della realtà riflessa. Le onde e le oscillazioni di luce aquoree imprimono ai dipinti dolcezza e finezza che si percepisce in immagini, convertibili in un profondo ritmo musicale. La luce e l’ombra che animano gli oggetti sono a se stesse movimento cromatico di particolare fascino. Non la realtà ma il riflesso diventa procedimento di indagine e di sensibilità, - anche di visione, - e per dirla con intuizione psicologica, si trasferisce al sogno la realtà conosciuta. I colori hanno la grazia e la naturalezza del mare e del cielo, che si osservano nelle flessioni che gli oggetti assumono nel loro seno. Barche e barconi, corde e gomene, sagome e colori rientrano nel giro di una pittura che ha in sé risorse impensabili e fenomeni leggiadri come se i riflessi scrivessero le favole belle della vita. Celeste, giallo, blu, arancione, bianco colano come rugiada e inteneriscono la visione.
Di Veronica Maggese, del critico Cremolini, dell’artista prof. Franco Ortis restano descrizioni e commenti sulla pittura della Gianrossi: siamo lieti per l’apprezzamento espresso alla fisicità e alla forma di alcuni dipinti (Maggese), al giudizio circa le composizioni “pseudo-astrastte”(Ortis),  alle corrispondenze interne di figurativo e di astratto (Cremolini). Vorrei aggiungere, a questi interventi critici,  che in Neddi c’è appena pronunciata una sua propria interpretazione del mondo: la realtà quotidiana sembra ombra, dispersa come acqua per vicoli terreni (cfr. Topografia della Spezia), e priva di avvenenza; quasi alla maniera platonica che ritiene le cose pura parvenza, confusi fenomeni. Per un poco immergiamoci negli azzurri sfumati di un dipinto (Luce riflessa) che è riportato sull’invito, con quella gomena che attraversa la tranquillità del mare e quella luce nel centro dello spazio che disegna un gioco innocente, cioè un riflesso, e quella macchia di rosso che intende accendere per calore e amore intimo. Gianrossi però reagisce a queste apparenze, ricreando con la pittura il recupero della dispersa bellezza che è dentro le cose, nel profondo. Nelle trasparenze, nei riflessi, l’artista ricerca la forma originaria, che circonda, quasi carezza, coi colori il reale; perciò chiamiamo “realtà velata in un sogno di bellezza” la mostra, che definisce il suo nuovo traguardo, la sua affermazione, la inedita ricerca del bello.

Prof. Giuseppe L.Coluccia

Nessun commento:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...